Ultima commedia portata in scena è anche l’ultima delle nostre commedie che abbiamo scritto. Scritta da Alessandro Melatini, Paolo Morichetti e Sonia Pace (che si sono occupati anche della regia):

“C’è mancato poco!” (Copyright © 2022)

TRAMA: la storia si sviluppa a seguito di un incidente assurdo. Abbiamo voluto inserire elementi, se vogliamo, tragici per dare concretezza e creare un legame tra i protagonisti. La trama procede poi tra sorprese, incomprensioni e malintesi come in un bellissimo “teatro degli equivoci” che crea situazioni paradossali e divertenti; per terminare con un finale aperto. Come andrà a finire?…

Personaggi

Alessandro Melatini - Li Sfiguranti de Montesanto
Alessandro Melatini è Dante, uomo sulla 50ina, single convinto ma con una relazione in ballo. Ignorante ma astuto.
Paolo Morichetti - Li Sfiguranti de Montesanto
Paolo Morichetti è Nazzareno, uomo sulla 50ina, padre, marito. Sospettoso ed ingenuo.
Federica Bussolotti- Li Sfiguranti de Montesanto
Federica Bussolotti è Anna, moglie di Nazzareno, donna decisa e che sa il fatto suo.
Gaia Carinelli - Li Sfiguranti de Montesanto
Gaia Carinelli è Patrizia, l’infermiera; una ragazza dai modi esuberanti che si distrae facilmente.
Nadia Cartuccia - Li Sfiguranti de Montesanto
Nadia Cartuccia è la Dott.ssa Barberini, giovane dottoressa dedita al lavoro, piuttosto rigida e poco incline alle risate.
Matilda Melatini - Li Sfiguranti de Montesanto
Matilda Melatini è Giulia, figlia di Nazzareno e di Anna, vivace e attenta.
Simone Giacobbi - Li Sfiguranti de Montesanto
Simone Giacobbi, non salirà sul palco a recitare; lui è al service: audio e luci.
Sonia Pace - Li Sfiguranti de Montesanto
Sonia Pace, non salirà sul palco a recitare; lei è la voce al microfono.

Il Gruppo de Li Sfiguranti

Sceneggiatura: Paolo Morichetti, Alessandro Melatini e Sonia Pace
Regia e trovarobe: grazie a tutti quelli che gravitano intorno a Li Sfiguranti de Montesanto
Attori (in ordine di età): Alessandro Melatini, Paolo Morichetti, Federica Bussolotti, Gaia Carinelli, Nadia Cartuccia e Matilda Melatini (10 anni)
Scenotecnico: Paolo Morichetti, Alessandro Melatini e Simone Giacobbi
Audio e Luci: Simone Giacobbi
Grafica e voce al microfono: Sonia Pace
Piccola presentatrice: Nina Melatini (6 anni)

Le altre nostre Commedie:

“Come se non emo ditto gnè” (Copyright © 2019)
“E addè che je raccondemo?” (Copyright © 2018)
“Chi è l’ultimo” (Copyright © 2017)

I temi della commedie sono inventati da noi, senza nessun riferimento ad altre opere teatrali.

Le Trame

“Come se non emo ditto gnè”
Il sig. Renato è deciso a fare una denuncia per un torto subito, un fatto per lui gravissimo. Ed una diatriba, che allo spettatore sembra banale, assume proporzioni inaspettate. Tanto che…
( 2019 )

“E addè che je raccondemo?”
La storia è ambientata nel soggiorno di una vecchia casa di campagna, quando di notte accade qualcosa che potrebbe cambiare il futuro di questa famiglia… un po’ all’antica.
( 2018 )

“Chi è l’ultimo?”
Tutto è ambientato nella sala d’aspetto di un medico di base.
Mentre i personaggi attendono il proprio turno, si sviluppano vari sketch divertenti nei quali il pubblico si rivede e si riconosce. Nel secondo atto accade, però, qualcosa d’imprevisto…
( 2017 )


Perchè “Li Sfiguranti de Montesanto”?

Da dove arriva il nostro nome… ?
Intanto prima di essere “sfiguranti” siamo semplicemente un gruppo di amici con la passione per la recitazione comica, coltivata nelle innumerevoli edizioni del Grappolo D’Oro® di Potenza Picena (Montesanto) che in quelle occasioni, essendo di rioni diversi, ci vede antagonisti.

Nell’aria c’era da qualche tempo la voglia di fare qualcosa insieme e poi alla fine del Marzo 2017 arriva la telefonata di un amico:
“Vi va di intrattenere un pubblico per circa un’ora per la festa del 1° maggio?”.
Fuoco alle polveri!!
In un mese quello che era una fantasia è diventato copione e scenografia.

/fi•gu•ràn•te/ significa COMPARSA di scarso rilievo; quello che siamo noi, se paragonati a chi ha studiato per fare l’attore. Ma il prefisso s- (ex) esprimere la nostra voglia di uscire da questa condizione.

Siamo convinti che il teatro spontaneo dia modo di sperimentare e la scelta del dialetto è perché si sta perdendo la cultura popolare come si sta smarrendo anche quel senso di comunità.
Senza volerci ergere a professionisti, nel nostro piccolo, ci piacerebbe portare quei modi di essere tipici delle persone, interpretandoli con una vena ironica e perché no comica.


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